Carlo Mattioli – Gli alberi

a cura di Sandro Malossini e Anna Zaniboni Mattioli

Opening venerdì 8 marzo, 2019
19,00 – 21,00

La mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Carlo Mattioli, presenta un tema che ha reso famoso l’artista, “Gli alberi”, ma che il più delle volte non è stato considerato per l’importanza che ha avuto nella poetica di Mattioli. Il soggetto è certamente riconoscibile e il più delle volte appare come unico elemento figurativo dell’opera, ma, come ha sottolineato Anna Zaniboni Mattioli: “l’albero solitario è diventato presto una declinazione della rappresentazione di sé, una sorta di autoritratto che il pittore ha tuffato nella notte più nera, nella gloria di un campo di papaveri, nell’intonaco incolore di un antico muro come fosse una sinopia medievale o nel nulla di una tela di juta, senza nemmeno la consolazione di un fondo.” “Gli alberi sono spesso gli elementi figurativi in un contesto astratto del quadro, appaiono come “strutture” fondanti di una costruzione che spesso si perde nella materia e nel colore” nelle parole di Sandro Malossini che in catalogo cura un’intervista alla nipote di Carlo Mattioli, precedendo due esemplari testi dedicati da Giorgio Soavi e Marco Vallora, in anni passati, agli alberi dell’artista. Poco meno di venti grandi tele, che spaziano dal 1974 al 1989, accuratamente selezionate dai curatori, ben rappresentano la grande arte di un pittore schivo e solitario, di un’ immensa carica poetica.

Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna
Viale Aldo Moro n.50 Bologna

La mostra sarà visitabile dal 8 marzo al 15 aprile 2019, da lunedì a venerdì ore 9,00 – 18,00

La Violenza

opere di Adriano Avanzolini

Inaugurazione 1 febbraio 2019 alle ore 10.00, spazio espositivo in via Urbana 13a, Bologna
mostra visitabile dall’1 al 6 febbraio 2019, dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Sabato 2 febbraio 2019, dalle ore 10.00 alle ore 24.00

Sculture senza tempo, dalla grandezza fisica quanto simbolica, volte a stimolare una reazione di fronte a sofferenza e ferite. Opere dal significato toccante, di un simbolismo chiaramente descrittivo in cui ciò che è rappresentato in termini realistici conduce in un territorio comune di scambio emozionale tra mondi interiori che non si conoscono. Gruppi scultorei che raccontano della violenza patita, in particolare dalle donne: busti senza volto afflitti da mani guantate, figure femminili ridotte al rituale della donna angelo o vittime di abusi e torture. Il tema della violenza è interpretato come dannazione che attrae verso vie dove sessualità, subalternità e silenzio si fondono a rappresentare una umanità non difesa.
Adriano Avanzolini è nato e vive a Bologna, città dove ha compiuto gli studi all’Accademia di Belle Arti. Le esposizioni pubbliche delle sue opere sono iniziate alla fine degli anni sessanta, sono di quel periodo le prime realizzazioni di sculture di grandi dimensioni realizzate con la tecnica del calco dal vivo su gruppi di figure, nella quali ogni scena è parte di un racconto ripescato dalla vita, dal passato o dal “futuro” o da una micro storia del presente. Utilizza il linguaggio iniziatico per eccellenza: quello dei Simboli. Fa ricorso a un linguaggio simbolico che si esprime attraverso le qualità evocative della materia, condividendo l’espressione di Jean Chevalier nell’introduzione al Dictionnaire des symboles secondo cui “dire che viviamo in un mondo di simboli è dir poco: in realtà è un mondo di simboli a vivere in noi.” I Simboli che definisce nella materia scolpita evocano una molteplicità di sensi concordanti tra loro, contrapposti alla raffigurazione iconica, senza tentare di dare loro significati.

Per approfondimenti: info@adrianoavanzolini.it; www.adrianoavanzolini.it

La collezione d’arte dell’Assemblea legislativa e le donazioni 2016-2019

1 febbraio/3 marzo 2019
Inaugurazione 1 febbraio 2019, ore 19

a cura di Sandro Malossini

La mostra presenta tutto il corpus delle donazioni che tra il 2016 ed il 2019 hanno visto un rinnovato interesse, da parte di numerosissimi artisti, nei confronti dell’Assemblea legislativa e della sua attività promozionale e di valorizzazione dell’arte del proprio territorio. Una Collezione capace di ripercorre la storia dell’arte territoriale dagli anni Settanta ad oggi, una mostra ricca di stimoli per un approfondimento sui linguaggi e le ricerche che hanno attraversato gli ultimi quarant’anni d’arte in Regione. Una Collezione ancora in via di completamento che in questa esposizione vede, accanto al patrimonio consolidato, l’ingresso nella sede del Parlamento regionale di venti nuove opere.

Saranno esposte alcune opere che hanno costituito il primo nucleo del patrimonio artistico dell’Assemblea legislativa: una grande mosaico di Aldo Borgonzoni, due importanti altorilievi di Angelo Biancini, i cartoni preparatori dell’affresco di Ilario Rossi dedicato all’eccidio di Marzabotto, alcune opere di Carlo Zauli, un paesaggio di Carlo Mattioli, una scultura di Quinto Ghermandi, ed altre interessanti opere di artisti emiliano romagnoli. Lavori che si affiancano alle donazioni che negli ultimi anni, dal 2016 al 2019, hanno implementato un patrimonio che si sta definendo come collezione d’arte moderna e contemporanea dedicata al territorio. Dalle ricerche di area figurativa passando per l’esperienza informale fino agli ultimi esiti formali e concettuali, si potrà trovare riscontro della presenza di grandi interpreti dei linguaggi e delle ricerche artistiche nazionali ed internazionali. La scultura viene rappresentata da Adriano Avanzolini, Mirta Carroli, Paolo G. Conti, Mauro Mazzali, e dalle ultime donazioni di Sergio Monari, Marco Fornaciari, Sergio Zanni e Silvano Chinni. La pittura si trova nelle tele di Maurizio Bottarelli, Ilario Rossi, Vittorio Mascalchi, Mario Nanni, Fabio Torre, Antonio Mazzotti, Leone Pancaldi, Giorgio Zucchini, Vincenzo Satta, Bruno De Angelis, Daniele Degli Angeli, Walter Cascio, Tatsunori Kano, Roberto Pagnani, Fuck Aliens ed in quelle di nuova acquisizione: Bruno Pulga, Piero Copertini, Carlo Mastronardi, Luciano Bertacchini, Alfonso Frasnedi, Enzo Tinarelli, Gianfranco Goberti, Riccardo Camoni. Alcune grandi carte ci fanno poi scoprire la suggestione che il supporto può dare partecipando alla composizione dell’opera: Enrico Mulazzani e Franco Filippi ne sono un bell’esempio. L’area più concettuale è significativamente figurata dalle opere di Nanni Menetti, Maurizio Osti, Marco Pellizzola, Gian Paolo Roffi.

Una mostra che non è solo Collezione ma diventa momento di conoscenza di quanto di meglio ha prodotto la Regione negli ultimi decenni.

INFO
Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Viale A. Moro n. 50 – Bologna
venerdì 1 febbraio ore 10 -21, sabato 2 febbraio ore 10-22 e domenica 3 febbraio ore 10-19

fino ai 3 marzo 2019 lunedì-venerdì ore 9-18, aperture straordinarie per visite guidate su richiesta/ingresso libero
Tel. 051 527576 8/ gloria.evongelisti@regione.emilia-romagna.it / gabinettopresidenteal@regione.emilio-romagna.it
Nell’ambito di ART CITY

Autoritratto Aniconico per manualità diverse

a cura di Sandro Malossini

ADRIANO AVANZOLINI
MIRTA CARROLI
PAOLO GUGLIELMO CONTI
BRUNO DE ANGELIS
DOMENICO DIFILIPPO
FRANCESCO FINOTTI
ANNA GIROLOMINI
MAURO MAZZALI
SERGIO MONARI
MARIO NANNI
MAURIZIO OSTI
GRAZIANO POMPILI

dal 16 dicembre 2018 al 31 gennaio 2019

Foyer dell’Aula Magna “Rita Levi Montalcini” – via 29 maggio, 4 – Mirandola (MO)

INAUGURAZIONE: DOMENICA 16 DICEMBRE 2018 – ORE 11,00

Saranno presenti:
Alessandra Mantovani
Assessore alla promozione della città e della conoscenza del Comune di Mirandola

Sandro Malossini
curatore della mostra

gli Artisti

orari: sabato e domenica 10.00-12.00 e 16.00-19.00
La mostra è organizzata da Felsina Factory, Bologna, con il patrocinio dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna

Il presepe e altre terrecotte

Marco Fornaciari

a cura di Sandro Malossini

Opening venerdì 7 dicembre, 2018
19,00 – 22,00

All’interno dei numerosi eventi che l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dedica quest’anno al Natale, si inserisce anche questa mostra di terrecotte, opera di Marco Fornaciari, che presenta un moderno presepe realizzato da 11 gruppi scultorei. Un’interpretazione particolare che vede la figura di Giuseppe in piedi, e non accanto a Maria, una “Annunciazione” che sembra salire al cielo per dare grandezza al messaggio universale  dell’incarnazione del Verbo, la compostezza dei gruppi pastorali dove anche le pecore sembrano attendere alla nascita. Poi i Re Magi, che posti su di un altro livello rispetto al presepe, scendono,  pronti a fare la loro comparsa. Accanto al presepe, l’artista presenta un numeroso gruppo di altre terrecotte ove le tematiche dell’Arte Sacra vengono rappresentate nella contemporaneità, senza snaturare forme e interpretazioni delle Sacre Scritture. Tutta l’opera di Fornaciari gode di un forte sentimento che nella plasticità delle forme assume sempre più un legame artista-opera, un prolungamento non solo manuale ma anche spirituale tra l’autore e la sua scultura.

Marco Fornaciari è nato a Vignola il 18 febbraio 1951. La sua passione per la scultura ha radici antiche. Infatti, la famiglia, fin dal “700”, produceva manufatti in terracotta forgiati al tornio nella fornace di Castelvetro. E’ in questo ambiente che Marco comincia a modellare l’argilla. La formazione scolastica avverrà poi al Liceo Artistico di Bologna, dove,  Carlo Santachiara, allora giovane scultore e suo insegnante di plastica, lasciarà un segno indelibile  Si diplomerà nel 1971. Dieci anni dopo, l’esigenza di tornare in quell’ambiente di studio lo porterà a frequentare il “Corso di Scuola Libera del Nudo”.
Dai primi anni novanta espone costantemente la sua opera in mostra personali e collettive, partecipa a numerosi premi, tra i quali il Begarelli che vince in diverse edizioni.

L’inaugurazione della mostra si terrà venerdì 7 dicembre  alle ore 19,00. Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna porterà il saluto suo e di tutta l’Assemblea agli intervenuti.

la mostra sarà visitabile dal 7 dicembre 2018  al 6 gennaio 2019
da lunedì a venerdì ore 9,00 – 18,00

Vincenzo Satta – Opere 1986-2016

Opening mercoledì 31 ottobre, 2018
18,00 – 21,00

La mostra a cura di Sandro Malossini e Pier Giovanni Castagnoli presenta circa settanta opere su carta realizzate tra il 1986 ed il 2016. Ripercorre la piena maturità dell’artista nato a Nuoro nel 1937 e residente a Bologna dai primi anni sessanta. Dopo la stagione della pittura analitica, che lo aveva visto partecipe e maestro, sulla fine degli anni settanta la sua ricerca si apre ad un segno più libero, a colori più azzardati e contrastanti, senza perdere il controllo di quella luce che nei precedenti lavori ne aveva fatto struttura e linguaggio. “Fu allora il segno e fu la metrica ritmica della sua scrittura a costruire la pagina pittorica, generando andamenti, spaziature, addensamenti e rarefazioni, al fine di impregnare di luce la superficie, di farla vibrare della sua vita, di estenderne e amplificare i confini nel territorio estatico offerto alla contemplazione …” così Pier Giovanni Castagnoli nel saggio che accompagna la mostra offre un percorso di lettura. “ …di quella luce che nascosta dietro ombre e solidi neri monumenti appare come un raggio di sole ad aprire ad altri esiti formali, a illuminare il bianco del foglio, ad accogliere le ragioni di una sottile ricerca che alle velature della pittura degli anni settanta si concede ora la maturità di un canto corale” nelle parole di Sandro Malossini. La mostra è accompagnata da un catalogo editato per l’occasione che riproduce tutte le opere esposte.
La mostra si inserisce nel progetto di valorizzazione e riconoscimento di artisti che operano nel territorio da parte dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, che, dopo le rassegne dedicate a Mario Nanni, Nanni Menetti, Ilario Rossi, Maurizio Bottarelli e Alfonso Frasnedi ospita ora, con grande orgoglio, questa mostra antologica di Vincenzo Satta.
L’inaugurazione della mostra si terrà mercoledì 31 ottobre alle ore 18,00. Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna porterà il saluto suo e di tutta l’Assemblea agli intervenuti.

Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna
viale Aldo Moro n.50 Bologna

La mostra sarà visitabile dal 31 ottobre al 25 novembre 2018
da lunedì a venerdì ore 9,00 – 18,00

Tracce di pittura

ALFONSO FRASNEDI tracce di pittura

a cura di Sandro Malossini
inaugurazione lunedì 17 settembre, ore 18,00

saluto del Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
SIMONETTA SALIERA

dal 17 settembre al 8 ottobre 2018
Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Viale Aldo Moro 50, Bologna

Proseguendo nell’impegno rivolto a valorizzare le eccellenze artistiche che operano in Regione, l’Assemblea legislativa presenta quaranta opere di Alfonso Frasnedi,  realizzate negli ultimi anni, ospitandole nei propri spazi di Viale Aldo Moro. Nato nel 1934 a Bologna, Frasnedi compie i primi studi sotto la guida di Virgilio Guidi alla locale Accademia di Belle Arti. Inizia ad esporre giovanissimo partecipando, a soli ventidue anni  nel 1956, alla Biennale di Venezia con tre opere. Si trasferisce a Parigi dove risiede per due anni, fino al 1962, instaurando rapporti di frequentazione ed amicizia con Pierre Restany, Serge Poliakoff, Alberto Giacometti, con gli italiani Bertini, Rotella, Carena, Baj e Pulga. Rientrato a Bologna si dedica all’insegnamento, prima a Forlì, poi a Bologna ed infine a Modena dove per quasi due decenni avrà la direzione dell’Istituto d’arte Venturi. Allestisce numerosissime mostre personali a Parigi, Bologna, Firenze, Roma,  presentando dapprima un lavoro tipicamente di matrice informale che si ricompone poi,  nei primi anni sessanta, in esiti vicini alla pop art. Superata l’esperienza figurativa una lenta sintesi dell’immagine lo porta alle prime grandi stesure monocrome dove al centro del quadro ritornano i gesti, le sospensioni, le vibrazioni dei primi quadri degli esordi. La memoria si farà sempre più partecipe dell’opera fino alle ultime tele, dove colore e segno si integrano in un linguaggio di narrazione sospeso, attento alle piccole note che accompagnano la vita di tutti.

La mostra si inserisce in quel programma di eventi che negli ultimi anni l’Assemblea legislativa sta promuovendo nell’intento di rapportarsi sempre più con le realtà, anche di tipo culturale, che operano nel territorio e che ne fanno spesso il più bel biglietto da visita. Nella convinzione che anche questa mostra possa essere visitata e raccogliere i consensi e gli apprezzamenti che un artista come Frasnedi  merita, l’Assemblea legislativa auspica che la conoscenza dei vari linguaggi dell’arte sia di sostegno ed accompagni anche i cambiamenti sociali e che ne indirizzi pensieri e ruoli.

Un catalogo editato dall’Assemblea legislativa accompagna l’esposizione.
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 18,00.

Bologna 2018, la tradizione nell’attualità

Dal 26 settembre al 21 ottobre a Palazzo Garagnani di Crespellano, Valsamoggia,  un viaggio estivo nell’arte bolognese contemporanea.

Ventiquattro artisti bolognesi che hanno accolto in visita ai loro studi i curatori della mostra  Francesco Finotti e Sandro Malossini nei giorni più caldi ed afosi dell’anno: quelli dei  mesi di giugno, luglio ed agosto.

 Un percorso alla scoperta dei nuovi lavori, alcuni dei quali ancora in fase di definizione, altri appena ultimati, ma tutti maturati nel 2018. Artisti che appartengono alla sfera di frequentazione dei curatori che hanno voluto con questa mostra testimoniare come alcune delle complesse e diverse forme espressive presenti sul territorio  possano convivere e partecipare alla costruzione di una “situazione bolognese” , nel senso più lato del termine, dell’arte. Lo spazio ridotto delle sale di Palazzo Garagnani ha imposto una scelta, una selezione degli artisti, escludendone alcuni che pure avrebbero avuto titolo per  essere presenti.

È comunque una mostra, anche se incompleta, ovviamente per  le ragioni di cui sopra,  fonte di riflessione su una situazione dell’arte a Bologna, una panoramica spesso piacevole per risultati ed esiti, mai superficiale e banale, anche quando percorsi formativi ed interessi personali dei singoli artisti  non convivono ma sono in grado di essere presenti su di uno stesso territorio e di confrontarsi reciprocamente e reciprocamente stimarsi. L’organizzazione della mostra è stata un viaggio, un incontro con spazi, parole e opere diversi, dove ogni artista  ha raccontato del proprio lavoro o solo  ne ha mostrato gli esiti.  Alcuni hanno delegato a  una mail la loro partecipazione, ma anche da quelle è nato un percorso espositivo che si è concretizzato in questa mostra.

Elenco artisti in mostra:

Marco Ara, Adriano Avanzolini, Bruno Benuzzi, Pinuccia Bernardoni, Maurizio Bottarelli, Luca Caccioni, Mirta Carroli, Walter Cascio, Bruno De Angelis, Daniele Degli Angeli, Alfonso Frasnedi, Tatsunori Kano, Mauro Mazzali, Nanni Menetti, Maurizio Osti, Bruno Raspanti, Roberto Rizzoli, Leonardo Santoli, Vincenzo Satta, Stefano Teglia, Fabio Torre, Antonio Violetta, Giorgio Zucchini.

A cura di Francesco Finotti e Sandro Malossini

PALAZZO GARAGNANI, CRESPELLANO, VALSAMOGGIA. 26 settembre/21 ottobre 2018

Inaugurazione mercoledì 26 settembre, ore 20,30

Guardare Oltre 1980-1990, dieci anni di ricerca artistica a Bologna

(A Look Beyond, 1980-1990: Ten Years of Artistic Research in Bologna)
curated by Sandro Malossini

MARCO ARA, PHILIPPA ARMSTRONG, ADRIANO AVANZOLINI, BRUNO BENUZZI, PINUCCIA BERNARDONI, ANNA VALERIA BORSARI, MAURIZIO BOTTARELLI, AURELIO BULZATTI, RICCARDO CAMONI, SERGIO CARA, MIRTA CARROLI, WALTER CASCIO, GIANNI CASTAGNOLI, ANGELO CELESTE, VITTORIA CHIERICI, SILVANO CHINNI, ALBERTO COLLIVA, ROBERTO COSTA, CUOGHI CORSELLO, GIOVANNI D’AGOSTINO. BRUNO DE ANGELIS, PAOLA DE LAURENTIIS, DANIELE DEGLI ANGELI, UBALDO DELLA VOLPE, FRANCO FILIPPI, ANNA GIROLOMINI, VITTORIO GUARNIERI, TATSUNORI KANO, GABRIELE LAMBERTI, MARCELLO LANDI, MAURIZIO LIGAS, PIERO MANAI, VITTORIO MASCALCHI, LUIGI MASTRANGELO, MAURO MAZZALI, SERGIO MONARI, ENRICO MULAZZANI, RINALDO NOVALI, MAURIZIO OSTI, GABRIELE PARTISANI, GIOVANNI PEDULLA’, MARCO PELLIZZOLA, GIOVANNI PINTORI, BRUNO RASPANTI, ANDREA RENZINI, ROBERTO RIZZOLI, CLAUDIO ROSI, GABRIELE ROSSETTI, LEONARDO SANTOLI, VINCENZO SATTA, STEFANO SCHEDA, STEFANO TEGLIA, MARIA GRAZIA TODERI, ANTONIO VIOLETTA, GIORGIO ZUCCHINI.

OPENING
on SATURDAY 1st SEPTEMBER 2018 at 6 p.m.

Opening speech by the Head of the Legislative Assembly of the Emilia-Romagna region
Mrs SIMONETTA SALIERA

1-30 September 2018
Open on Fridays, Saturdays and Sundays from 5.30 to 7.30 p.m.
Catalogue available on site

FAROARTE Gallery
Piazzale Marinai d’Italia 20 (Community Center) Marina di Ravenna

Ilario Rossi le Biennali di Venezia

1 giugno 2018

Ilario Rossi le Biennali di Venezia
a cura di Sandro Malossini

inaugurazione ore 19,30
Viale Aldo Moro n. 50 – Bologna

Gran Concerto della Repubblica
Scuola di musica della Banda Bignardi di Monzuno
esibizione ore 20,30

Proseguendo l’impegno di divulgazione e promozione dell’arte moderna e contemporanea presente in Regione, l’Assemblea legislativa della Regione Emilia- Romagna, presenta negli spazi di Viale Aldo Moro 50, una personale del Maestro Ilario Rossi (1911-1994) dedicata alle sole opere che l’artista ha esposto nelle numerose partecipazioni alle Biennale di Venezia. Dalla prima presenza del 1936 con una sola opera oggi scomparsa e di cui non si conserva neppure un’immagine alle opere della sala personale del 1964 che conclude l’avventura veneziana dell’artista. Vengono esposte in mostra una ventina di opere che, attraverso un lavoro di ricerca e contatti con Istituzioni e collezionisti privati, coprono quasi totalmente la produzione meno figurativa dell’artista, la più vicina alle poetiche dell’informale. La mostra si apre però con un grande quadro “La madre”, realizzato nel 1950 ed esposto nell’edizione di quell’anno, omaggio alla stagione novecentistica del nostro. Si prosegue con alcuni olii, di medie dimensioni, che accompagnano gli anni ’50 e il suo travaglio espressivo con la scomposizione e frantumazione dell’immagine, dove il ricordo o la memoria di un paesaggio rimane un’ombra nella struttura compositiva. Con le opere esposte nella sala personale nel 1964 e realizzate l’anno precedente si conclude la partecipazione di Ilario Rossi alla Biennale di Venezia, ma è proprio in questi grandi olii dove la sua poetica si rafforza e diventa primaria nel panorama nazionale. Una nuova figurazione si affaccia sulle sue tele, un segno che da lacerazioni e ripensamenti diventa un’esplosione di colori e felicità cromatiche, corpi che assumono presenza, oggetti che portano la loro fisicità nell’immagine.

Un catalogo editato per l’occasione dall’Assemblea legislativa, che raccoglie alcune tra le testimonianze critiche più significative del tempo, da Arcangeli a Tassi, da Calvesi a Valsecchi, e da Cavalli fino a Venturoli, accompagna la mostra. La mostra sarà visitabile dal 1 al 30 giugno 2018 presso la sede dell’Assemblea legislativa.