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La Violenza

opere di Adriano Avanzolini

Inaugurazione 1 febbraio 2019 alle ore 10.00, spazio espositivo in via Urbana 13a, Bologna
mostra visitabile dall’1 al 6 febbraio 2019, dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Sabato 2 febbraio 2019, dalle ore 10.00 alle ore 24.00

Sculture senza tempo, dalla grandezza fisica quanto simbolica, volte a stimolare una reazione di fronte a sofferenza e ferite. Opere dal significato toccante, di un simbolismo chiaramente descrittivo in cui ciò che è rappresentato in termini realistici conduce in un territorio comune di scambio emozionale tra mondi interiori che non si conoscono. Gruppi scultorei che raccontano della violenza patita, in particolare dalle donne: busti senza volto afflitti da mani guantate, figure femminili ridotte al rituale della donna angelo o vittime di abusi e torture. Il tema della violenza è interpretato come dannazione che attrae verso vie dove sessualità, subalternità e silenzio si fondono a rappresentare una umanità non difesa.
Adriano Avanzolini è nato e vive a Bologna, città dove ha compiuto gli studi all’Accademia di Belle Arti. Le esposizioni pubbliche delle sue opere sono iniziate alla fine degli anni sessanta, sono di quel periodo le prime realizzazioni di sculture di grandi dimensioni realizzate con la tecnica del calco dal vivo su gruppi di figure, nella quali ogni scena è parte di un racconto ripescato dalla vita, dal passato o dal “futuro” o da una micro storia del presente. Utilizza il linguaggio iniziatico per eccellenza: quello dei Simboli. Fa ricorso a un linguaggio simbolico che si esprime attraverso le qualità evocative della materia, condividendo l’espressione di Jean Chevalier nell’introduzione al Dictionnaire des symboles secondo cui “dire che viviamo in un mondo di simboli è dir poco: in realtà è un mondo di simboli a vivere in noi.” I Simboli che definisce nella materia scolpita evocano una molteplicità di sensi concordanti tra loro, contrapposti alla raffigurazione iconica, senza tentare di dare loro significati.

Per approfondimenti: info@adrianoavanzolini.it; www.adrianoavanzolini.it

Autoritratto Aniconico, per manualità diverse

ADRIANO AVANZOLINI
MIRTA CARROLI
PAOLO GUGLIELMO CONTI
BRUNO DE ANGELIS
DOMENICO DIFILIPPO
FRANCESCO FINOTTI
ANNA GIROLOMINI
MAURO MAZZALI
SERGIO MONARI
MARIO NANNI
MAURIZIO OSTI
GRAZIANO POMPILI

a cura di Sandro Malossini e Paolo G. Conti

INAUGURAZIONE DOMENICA 11 FEBBRAIO 2018 ORE 11,00
11 febbraio – 25 marzo 2018

Dodici artisti che con materiali diversi e modalità diverse si autorappresentano attraverso il loro lavoro. La riconoscibilità/paternità dell’opera è il filo conduttore di questa piccola esposizione.
La scelta delle opere, e conseguentemente degli artisti, è stata la scelta di materiali diversi che caratterizzano le tipologie di manualità diverse. Dal marmo tagliato, lavorato e levigato da Graziano Pompili ai tondini di carpenteria e alle lamiere di recupero di Paolo Guglielmo Conti, dalle terre e dalla ceramica di Adriano Avanzolini alle resine epossidiche e agli ossidi di Anna Girolomini, dai pannelli termosaldati al legno compensato di Bruno De Angelis alla cartapesta o carta-cemento di Domenico Difilippo, dalla gomma siliconica di Francesco Finotti o di Mauro Mazzali alla resina poliestere alle stampe fotografiche di Maurizio Osti, dal ferro patinato di Mirta Carroli alle colonne in pvc ricoperte di mappe di Mario Nanni, alle resine di bronzo o alle terracotte patinate di Sergio Monari.
Tutte opere che identificano i loro autori, ne fanno un biglietto da visita tra i più efficaci che questa terra padano-romagnola ha prodotto negli ultimi anni.

Catalogo disponibile in galleria e su richiesta.

GALLERIA CIVICA DI ARTE CONTEMPORANEA MuVi
Via Manzoni 4, VIADANA

Umane inclinazioni

ADRIANO AVANZOLINI

UMANE INCLINAZIONI

La mostra raccoglie diverse opere di Adriano Avanzolini realizzate in un ampio arco temporale: accomunate da un’idea classica della scultura, urlano la volontà, ieri come oggi, di partecipare ad una condizione comune a tanta umanità indifesa, quando la sopportazione e il silenzio sono compagni di vita da abbandonare. Continua a leggere